La Pedavena è una birra originaria del Veneto, e prende il suo nome dalla città in cui è situato lo stabilimento di produzione.
Fondata nel 1897 dai fratelli Luciani, nel 1974 diviene proprietà della azienda Heineken, la quale però, nel settembre 2004, decide la chiusura dello stabilimento di Pedavena. In seguito a questa decisione i lavoratori della fabbrica si sono mobilitati affinché si evitasse la chiusura dello stabilimento, coinvolgendo anche i maggiori sindacati, il sindaco di Pedavena e personalità come Beppe Grillo. In seguito alla presentazione di circa 54.000 firme (cartacee e digitali) e all’interessamento addirittura del Parlamento Europeo, i lavoratori insieme a tutti i cittadini di Pedavena ottennero, il 10 gennaio 2006 la riapertura dello stabilimento. Da quella data la Birra Pedavena è di proprietà del gruppo Birra Castello S.p.A. di Udine e ritorna ad essere una birra 100% italiana.
La Fabbrica Birra Pedavena nasce nel 1897, per opera dei fratelli Luciani, Sante, Luigi e Giovanni, originari di Forno di Canale oggi Canale d’Agordo, un piccolo paese in provincia di Belluno che diede i natali ad Albino Luciani. Nel primo decennio di vita, i livelli produttivi della fabbrica furono in continuo aumento. Gli anni della Grande Guerra infersero un duro colpo alla Fabbrica di Birra Pedavena: fu talmente saccheggiata che solo i muri rimasero integri.
Nel 1918 i fratelli Luciani ritornarono a Pedavena e iniziarono l’opera di ricostruzione. Nella primavera del 1920 la produzione sfiorò i 20.000 ettolitri. Negli anni seguenti il gruppo si affermò ben presto fra i primi posti a livello nazionale. Nel 1922 fu fondata la Malteria, nel 1925 il gruppo fondò il “Bovis”, azienda del settore alimentare che produceva un condimento, estratto dal lievito di birra, ricco di proprietà nutritive e vitaminiche.
Dal punto di vista produttivo un’ iniziativa importante fu compiuta nel 1929, con l’attivazione, sul torrente Colmeda in Val di Faont, a monte di Pedavena, di una centrale idroelettrica. Il passo decisivo, tuttavia, avvenne mediante l’incorporamento, nel 1928 della Fabbrica Birra Dreher di Trieste, della Birra Venezia e di altre birrerie. Negli anni successivi si alternarono periodi difficili ad anni di ripresa frenati, però, dallo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Il secondo dopoguerra fu segnato da un’intensa attività di ricostruzione, fu realizzata la magnifica Sala Cottura, che ancora oggi si può ammirare, completata con mosaici e stucchi che a distanza di oltre 60 anni conservano ancora il loro splendore, rappresentando per gli addetti ai lavori la migliore immagine della produzione nella tradizione. Fu ampliata anche la grande birreria collegata alla fabbrica, integrata con l’apertura di un parco con annesso zoo.
Un grande passo fu fatto nell’ambito della promozione della ricerca e sviluppo per la formazione tecnica del personale, con l’istituzione di un Corso Professionale per Birrai Maltatori, situato a Feltre, unica in Italia del genere. L’espansione della fabbrica fu agevolata dalle favorevoli condizioni di mercato. La crescita economica del dopoguerra, l’aumento generale dei redditi, il processo di urbanizzazione, l’industrializzazione, tutti questi fattori portarono ad un deciso cambiamento nella struttura dei consumi familiari e, quindi, anche ad un maggior incremento di consumo di questo tipo di bevanda.